JENNIFER ANISTON E LA SUA CASA SULLE COLLINE DI LOS ANGELES
Jennifer Aniston si è trasferita in una fantastica villa in California, insieme al marito Justin Theroux, attore e sceneggiatore e ai loro 3 cani.
La casa è davvero magnifica e le sue stanze sono finemente arredate, perché oltre a essere una delle donne più sexy del mondo, Jennifer Aniston possiede anche un gusto straordinario. L’artista infatti sostiene «Se non avessi fatto l’attrice, avrei voluto diventare una designer. Amo arredare. C’è qualcosa nello scegliere tessuti e rifiniture che nutre la mia anima». Uno degli elementi dell’arredo che coglie l’attenzione per esempio è la scrivania nell’ufficio dell’attrice. Mobile davvero imponente che emana fisicamente un senso di autorevolezza, come afferma la Aniston. Dice, scherzando, che si sente potentissima quando si siede, così tanto da non sedercisi quasi mai e che preferisce piuttosto lavorare alla postazione computer in cucina che è molto più modesta e inondata di luce. "Qui si sta più a proprio agio”, spiega, “e sentirmi a mio agio per me è tutto". |
La dedizione della Aniston all’arredamento è stata messa alla prova nel suo ultimo progetto residenziale, che l’ha vista ridisegnare una casa di Bel Air. L’attrice ha comprato la proprietà nel 2011, dopo avere venduto la sua amata villa nel quartiere di lusso di Los Angeles di Trousdale Estates e dopo aver provato ad andare ad abitare a Manhattan. Il trasferimento non è stato possibile a causa dei paparazzi che si presentavano costantemente fuori dal palazzo del suo appartamento nel Greenwich Village. Quando l’ha comprata, la casa di Bel Air era stata recentemente ristrutturata dall’architetto Frederick Fisher, ma per i gusti della star, aveva conferito un aspetto un po’ troppo freddo e minimalista. «C’era un percorso di accesso molto solenne che portava a questa porta d’ingresso imponente dipinta di rosso lacca», ricorda l’attrice. «Esteticamente era la cosa più lontana da quello che volevo, ma ho avuto subito la sensazione che sarebbe stata la casa giusta. È difficile descriverlo, ma ho sentito che c’era un legame». |